Fibrillazione atriale non-valvolare e prevenzione dell'ictus, Edoxaban è efficace e più sicuro del Warfarin anche nei pazienti a più alto rischio
Edoxaban ( Lixiana ) è altrettanto efficace e più sicuro del Warfarin ( Coumadin ) per tutti i pazienti affetti da fibrillazione atriale non-valvolare, anche quelli a più alto rischio di ictus o eventi embolici sistemici ( secondo la scala CHADS2DS2-VASc ).
Queste le conclusioni di una sotto-analisi dello studio clinico ENGAGE AF-TIMI 48 ( Effective aNticoaGulation with factor XA next GEneration in Atrial Fibrillation ).
I risultati generali dello studio ENGAGE AF-TIMI 48 avevano già dimostrato che, nei pazienti con fibrillazione atriale non-valvolare, Edoxaban in monosomministrazione giornaliera fosse altrettanto efficace del Warfarin per la prevenzione di ictus o di eventi embolici sistemici, e che al contempo riducesse significativamente il rischio di sanguinamenti.
La nuova sotto-analisi ha confermato che il vantaggio di Edoxaban rispetto al Warfarin si mantiene indipendentemente dai valori del CHA2DS2VASc, un punteggio che valuta il rischio di ictus in modo più accurato rispetto al precedente CHADS.
Oltre ad approfondire il profilo rischio-beneficio di Edoxaban nella prevenzione dell'ictus, la sotto-analisi ha dimostrato che Edoxaban, all'aumentare del rischio tromboembolico, garantisce una riduzione dei sanguinamenti ( inclusi i sanguinamenti maggiori, emorragie intracraniche e ospedalizzazioni per patologie cardiovascolari ) maggiore rispetto ai pazienti trattati con Warfarin; i risultati di sicurezza sono rimasti invariati anche nei pazienti con un punteggio più alto di CHA2DS2VASc ( p-int=0.99 per sanguinamenti maggiori ).
L'efficacia di Edoxaban, rispetto al Warfarin, per la prevenzione dell'ictus rimane stabile nei pazienti con diversi CHA2DS2VASc ( p-int=0.546 per ictus ed eventi embolici sistemici ).
Le analisi dell'ENGAGE AF-TIMI 48 confermano e supportano le Linee Guida ESC 2016 per la gestione della fibrillazione atriale, che raccomandano l'utilizzo degli anticoagulanti orali diretti come ampiamente preferibili agli antagonisti della vitamina K, quale il Warfarin, per la prevenzione dell'ictus nei pazienti con fibrillazione atriale non-vascolare, proprio grazie alla riduzione del rischio di sanguinamenti che questo tipo di trattamento comporta.
ENGAGE AF-TIMI 48 è un studio clinico globale di fase 3 che ha randomizzato 21.105 pazienti affetti da fibrillazione atriale non-valvolare in tre bracci di trattamento: Warfarin, Edoxaban ad alto dosaggio ( 60 o 30 mg una volta al giorno ), Edoxaban a basso dosaggio ( 30 o 15 mg una volta al giorno ).
In questa particolare sotto-analisi, i pazienti sono stati raggruppati secondo il punteggio CHA2DS2VASc ( minore o uguale a 2, 3, 4, 5, maggiore o uguale a 6 ) e si sono valutate efficacia ( ictus ed eventi embolici sistemici ) e sicurezza ( sanguinamenti maggiori, emorragie intracraniche e risultati di ospedalizzazioni cardiovascolari ) di Edoxaban ad alto dosaggio rispetto al Warfarin. ( Xagena2017 )
Fonte: ESC ( European Society of Cardiology ) Congress, 2017
Cardio2017 Neuro2017 Farma2017
Indietro
Altri articoli
Impatto combinato dell’emicrania e dell’ipertensione indotta dalla gravidanza sul rischio a lungo termine di infarto miocardico prematuro e ictus
È noto che l’emicrania e l’ipertensione indotta dalla gravidanza ( PIH ) aumentino il rischio cardiovascolare. Tuttavia, l’evidenza è limitata...
Modelli di sonno e rischio di ictus acuto: studio INTERSTROKE
I sintomi dei disturbi del sonno sono comuni e possono rappresentare importanti fattori di rischio modificabili di ictus. È stata...
Bypass extracranico - intracranico e rischio di ictus e morte nei pazienti con occlusione arteriosa sintomatica: studio CMOSS
Precedenti studi sulla chirurgia di bypass extracranico - intracranico ( EC-IC ) non hanno mostrato alcun beneficio per la prevenzione...
Uso di Pioglitazone e riduzione del rischio di demenza nei pazienti con diabete mellito con anamnesi di ictus ischemico
Studi precedenti hanno riportato l'effetto protettivo di Pioglitazone ( Actos ) sulla demenza nei pazienti con diabete mellito di tipo...
Sintomi depressivi e rischio di ictus acuto: studio INTERSTROKE
È stato segnalato che la depressione è un fattore di rischio di ictus acuto, in gran parte sulla base di...
Rischio di ictus a lungo termine nei pazienti con malattia infiammatoria intestinale
I pazienti con malattia infiammatoria intestinale ( IBD ) corrono un rischio maggiore di eventi tromboembolici, ma le prove sul...
Assunzione di alcol come fattore di rischio per l'ictus acuto: studio INTERSTROKE
C'è incertezza sull'associazione tra consumo di alcol e ictus, in particolare per l'assunzione da bassa a moderata. Sono state esaminate...
Disturbi ipertensivi della gravidanza e rischio a lungo termine di ictus materno
I disturbi ipertensivi in corso di gravidanza sono associati a un rischio a lungo termine di malattie cardiovascolari tra le...
Il rischio di ictus è più alto nelle donne con emicrania senza aura che fanno uso di contraccettivi ormonali combinati
Tra le utilizzatrici di contraccettivi ormonali combinati, le donne con una storia di emicrania senza aura hanno presentato un rischio...
Carico cumulativo del consumo di alcol e rischio di ictus nei giovani adulti
Il consumo di alcol è uno degli importanti fattori di rischio modificabili per l'ictus nei giovani adulti. L'associazione tra il...